Forte di Bard: arte, fotografia e scienza

Nuove forme nello spazio della tradizione

Il Padiglione Italia della 54esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia apre le sue porte alle regioni italiane. In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, lo spazio riservato agli artisti italiani nella città lagunare assume una dimensione inconsueta. Il progetto, curato da Vittorio Sgarbi, si estende a tutte le regioni e ai principali istituti di cultura, con l’obiettivo di documentare lo stato dell’arte italiana contemporanea. La Valle d’Aosta partecipa all’avvenimento promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con l’esposizione “Nuove forme nello spazio della tradizione” organizzata dall’Associazione Forte di Bard.

La mostra, visitabile dal 6 luglio al 20 novembre 2011 nelle sale dell’Hôtel Cavour et des Officiers del Forte, propone una selezione di quindici artisti valdostani, che ben testimoniano la vitalità e la molteplicità della produzione artistica in Valle d’Aosta.

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Gli artisti
Franco Balan
Angelo Bettoni
Marino Catalano
Salvatore Cazzato
Bruno Gabrieli
Carlo Gadin
Chicco Margaroli
Livio Mognol
Francesco Nex
Dorino Ouvrier
Bobo Pernettaz
Franco Pinet
Roberto Priod
Donato Savin
Giulio Schiavon

“Artisti di generazioni lontane fra loro e che operano in ambiti artistici diversi concorrono a dare un quadro significativo della creatività valdostana – spiega il Presidente della Regione Valle d’Aosta e dell’Associazione Forte di Bard, Augusto Rollandin – Elementi di novità e tradizione, ricerca delle proprie radici e sguardo verso l’altrove e il futuro convivono in un dialogo continuo di scambi fecondi per regalare al visitatore un interessante itinerario nell’arte contemporanea della nostra regione”.

“Materiali, tecniche e soggetti della tradizione – commenta l’Amministratore delegato del Forte di Bard, Gabriele Accornero – ispirano artisti contemporanei della nostra terra che si staccano dal figurativo per comunicare attraverso forme, segni e tratti nuovi, figli dei nostri tempi. Legno, pietra, ferro e tele si plasmano in figure “altre”, allo stesso tempo “nostre”, geometrie tanto astratte quanto intrise di vita valdostana”.

Ingresso gratuito.
Catalogo in mostra: 5 euro